Social Media Marketing nel cosmetico

Social Media Marketing nel settore cosmetico: le strategie per rendere più efficace la presenza sui social. Preview di quello che verrà affrontato nel corso “Social Media per le PMI”

Enrico Giubertoni

Come creare una presenza efficace sui Social Media?

È questa la domanda a cui vuole rispondere il corso “Social Media per le PMI” realizzato da Cosmetica Italia e tenuto dal Dott. Enrico Giubertoni, consulente di comunicazione e marketing ed esperto di digital marketing transformation per il settore cosmetico, il prossimo 31 maggio.

Perché parlare di social media marketing?

Perché, oggi più che mai, il Social Media Marketing è un elemento chiave nelle strategie di marketing aziendale, che consente di creare un dialogo diretto con i consumatori.

Sapersi muovere nel mondo della comunicazione digitale e in particolare dei social network è ormai un requisito indispensabile nel settore cosmetico, persino di più che in altri settori, visto l’alto volume di conversazioni online che il mondo cosmetico fa registrare rispetto ad altre realtà del B2C.

Come rendere più efficace la propria presenza sui social?

Ma per un brand entrare in questo mondo non significa semplicemente aprire un account sui vari social, ma è molto di più: vuol dire far propria una strategie social più complessa, che inizia dall’adozione di particolari strumenti e strategie per comunicare efficacemente sulle più popolari piattaforme social, sino al costante presidio e al monitoring della reputation online.

Problemi complessi, che vanno affrontati con gli skill giusti e un approccio integrato. Come farlo, ce lo spiega Enrico Giubertoni in questa intervista.

1-È vero che l’uso dei social nel mondo cosmetico ha delle caratteristiche diverse rispetto ad altri settori?

Assolutamente sì e lo scopo del seminario è proprio quello di definire che cos’è la digital marketing transformation per il settore cosmetico.

Nel corso del seminario, pensato per le PMI, le start up e più in generale per le imprese, si vedranno le differenze fra digital marketing e social media marketing nel settore cosmetico rispetto ad altri settori, perché il mondo cosmetico ha delle specificità nei messaggi, nell’utilizzo canali ed anche nella narrazione del prodotto, una modalità quest’ultima che è differente rispetto al creare slogan pubblicitari a messaggi.

Se non si tiene conto di queste specificità proprie del mondo cosmetico,  il rischio è di determinare campagne social poco efficaci o addirittura fallimentari.

 2-All’interno del seminario lei parla di customer journey cosmetica. Che cos’è?

Durante il corso approfondiremo quali sono le dinamiche psicologiche, comunicative e social della costumer journey cosmetica, quel processo che determina il desiderio di acquisto, e poi l’acquisto stesso, di un prodotto cosmetico.

Molte persone potrebbero pensare che quando ci si muove in ambito social per un acquisto si faccia riferimento tout court all’ecommerce, ma quest’ultimo, pur avendo un peso sempre più crescente, è ancora limitato rispetto all’acquisto sul punto vendita che,  per il settore cosmetico, rappresenta ancora oggi il canale principale.

Durante il corso si analizzerà, quindi, come creare una customer journey cosmetica che valorizzi le dinamiche di acquisto sul punto vendita e anche nell’ecommerce.

3-Perché nel seminario, quando si parla di social network, si fa riferimento soprattutto a Facebook e ad Instagram?

Facebook, e in modo sempre più crescente anche Instagram, sono dei social irrinunciabili per un brand cosmetico: lo sono a tal punto che è difficile individuare un brand cosmetico che non abbia una presenza su almeno uno dei due.

Perché Facebook e in particolar modo Instagram risultano così efficaci per le PMI e le start up cosmetiche?

Almeno per tre motivi: il primo è che esiste un legame naturale, organico, tra questi due social e il mondo cosmetico tale per cui le persone, quando si riferiscono al prodotto cosmetico, fanno riferimento subito a Facebook e sempre più ad Instagram; secondo perché le PMI, ma soprattutto le start up, hanno vincoli di forza e di pervasività del brand ( il brand è da creare) e vincoli di budget; e terzo, per l’efficacia di questi social nella clusterizzazione del target.