Etnocosmesi: cosmetici ed etnie

Perché parlare di etnocosmesi? In un contesto globalizzato come quello moderno, chi si occupa di cosmesi deve conoscere le specificità culturali, sociali e biologiche di ogni popolazione

Perché parlare di etnocosmesi? Perché è innegabile che la globalizzazione, che ci ha aperto le porte su mondi e culture prima sconosciuti, ora ci spinga a riconsiderare anche il rapporto tra consiglio cosmetico ed etnia. Se ogni area geografica ha le sue specificità, lo stesso accade con le popolazioni che vi abitano e con i prodotti legati alla cura e al benessere della persona.

È importante riflettere sul fatto che i cosmetici utilizzati da chi vive in un clima temperato non possano essere gli stessi di chi vive in Africa, nell’Europa settentrionale o in qualche isola tropicale perché ogni popolazione ha le sue peculiarità istofisiologiche, le sue patologie e i suoi inestetismi.

Per essere realmente efficaci, i cosmetici devono essere in grado di rispettare queste specificità e per questo si parla sempre più spesso di etnocosmesi, termine con il quale si intende lo studio di particolari esigenze estetiche legate ad un’etnia e lo sviluppo di prodotti specifici per pelli asiatiche, nere o caucasiche…

Alcuni banalizzano il concetto parlando di “prodotti per pelli non europee”, ma l’etnocosmesi va ben al di là di questo: l’etnocosmesi ricerca e sviluppa prodotti per contrastare patologie legate ad alcuni tipi di epidermide, formulazioni destinate a particolari gruppi etnici o religiosi e, infine, seleziona e ricerca ingredienti particolarmente apprezzati in determinati contesti culturali.

Un lavoro che l’industria alimentare porta avanti con successo già da anni e che si è dimostrato un business piuttosto fiorente.

A parlarcene è la Dott.ssa Teresa de Monte, medico chirurgo con specializzazione in pediatria, scienza dell’alimentazione e medicine orientali, che da alcuni anni nei sui corsi si occupa di etnocosmesi.  

1- Che cosa intendiamo con il termine etnocosmesi?

La radice del significato di etnocosmesi va ricercato nel termine etnico. Secondo la Treccani, il termine etnico è un aggettivo che ha le sue radici nel latino tardo ethnĭcus e dal greco ἐϑνικός, derivato da ἔϑνος «razza, popolo». Vuol dire che è proprio di un popolo, in sé o contrapposto ad altri popoli: affinità, differenze etniche; per ragioni etniche, ecc..

Gruppo etnico, espressione usata talvolta, imprecisamente, come sinonimo di gruppo razziale, ma più comunemente per indicare un aggregato sociale contraddistinto da una determinata lingua (o dialetto) e cultura, anche se risultante dalla fusione di più elementi razziali diversi. In linguistica, aggettivi etnici, nomi etnici, quelli che determinano l’appartenenza a un popolo, a una nazione, a una regione o città (per es., americano, francese, lombardo, fiorentino).

Questa parola non presenta particolari problemi nell’uso: etnico, come aggettivo che denota l’appartenenza ad un certo gruppo sociale omogeneo, è diventato un termine sempre più necessario. È fantasticamente neutro, evita spiacevoli riferimenti alla razza, è in grado di comprendere questioni culturali e linguistiche, oltre a considerazioni di ordine fisionomico circa i differenti aspetti di persone provenienti da diverse parti del mondo.

È infatti comune sentir parlare di differenze etniche fra persone che vivono nelle stesse aree geografiche, di nomi etnici che indicano l’appartenenza a diverse nazioni o regioni, come anche è comune sentir parlare di ristoranti etnici, di cosmetici etnici. Ma più probabilmente, in questo senso, l’etnico è il non occidentale.

2- L’etnocosmesi è un argomento di assoluta attualità del vivere quotidiano. E’ vero che la questione dell’etnia è correlata a diversi ambiti del vivere comune, dalla cura della pelle e dei capelli al prodotto alimentare?

Assolutamente sì. Le nostre città, i nostri paesi sono ormai multietnici, quindi non solo il medico deve avere la conoscenza delle culture africane, cinesi, mongole, indiane ecc., ma anche il parrucchiere, l’estetista, il cosmetologo devono essere in grado di proporre il prodotto utile per ciascuna razza, in quanto ciascuna ha la sua pelle, i suoi propri capelli, le sue proprie problematiche cutanee e le sue proprie nuances di colori.

E accanto a queste caratteristiche somatiche si devono tenere in giusta considerazioni eventuali regole dettate dalla religione: halal e haram, kosher e non kosher, che regolano la scelta delle materie prime e la catena di produzione di ogni singolo cosmetico e accessorio.

Oggi, è dunque impensabile che chi è addetto al benessere delle persone non sia informato sull’etnocosmesi e sulle questioni che ruotano attorno a questa materia.

3- Quali sono le pelli più “ difficili” da trattare e quali le più delicate?

I cosiddetti trattamenti etnici sono indirizzati a due tipi di popolazione: popolazioni di fototipo V e VI che sono di razza mista e colorata e popolazioni di fototipo III e IV che sono asiatiche. Oltre alla pigmentazione, le differenze strutturali tra questi due tipi di pelle (e la pelle in generale) sono diverse.

4- Quali sono le caratteristiche principali delle popolazioni di razza mista e colorata?

La pelle colorata e mista è nota per essere secca e facilmente irritata e per questo necessita di un’intensa e profonda idratazione. La desquamazione cutanea è 2,5 volte superiore a quella caucasica, e ciò le conferisce un aspetto polveroso e una nuance tendente al grigio. I trattamenti per il corpo sono importanti quanto i trattamenti del viso. Un’altra considerazione è usare o no il trucco e se sì quali i prodotti e le nuances più adatte.

I capelli neri sono tipicamente ricci, sottili, asciutti, hanno una sezione trasversale ovale. Il sebo scorre con difficoltà lungo le fibre, che non sono rettilinee. I capelli sono quindi secchi, porosi e facilmente si spezzano. Per di più, la moda di intrecciarli e tirarli attraverso l’intenso uso di calore li rendono ancora più facili alla rottura, mentre l’uso di prodotti caustici e ossidanti alcalini ne aumentano la fragilità a causa della perdita dei componenti strutturali. I frequenti lavaggi con prodotti  non idonei può favorire lo sviluppo di un lievito chiamato Malassezia furfur responsabile della forfora e della dermatite seborroica permanente sul cuoio capelluto.

Se per le donne africane le ciglia sono molto corte, talvolta arricciate e difficili da valorizzare,
per gli uomini è spesso difficile che i peli della barba escano dal follicolo pilifero e quando rimangono sotto la superficie della pelle causano follicolite.

5- Quali sono gli elementi distintivi delle pelli asiatiche?

La pelle asiatica non è molto diversa dalla pelle caucasica: nessuna differenza è visibile nello strato corneo, mentre alcune differenze si evidenziano nell’epidermide e nel derma.

Sebbene la pelle asiatica sia molto più leggera della pelle di razza africana e mista, soffre spesso di macchie iperpigmentate durante l’adolescenza e il melasma è molto comune durante la gravidanza.

Le ghiandole sebacee hanno una secrezione più abbondante in alcune popolazioni asiatiche, in particolare nei cinesi, meno nei caucasici, mentre i giapponesi hanno una bassa secrezione sebacea. Vi è anche una iperattività dei fibroblasti e riduzione della attività della collagenasi enzimatica nel derma, che spiega l’aumento della formazione di cicatrici e cheloidi e anche un invecchiamento cutaneo e comparsa di rughe ritardati che sono elementi tipici negli asiatici.

I capelli sono notoriamente dritti con una sezione trasversale rotonda, un diametro piuttosto grande e, nelle donne, sono molto lunghi, tendono a diventare ruvidi, aggrovigliati e annodati. Inoltre poiché essi hanno una pigmentazione elevata, anche la parziale rimozione del colore, che deve precedere le variazioni di colore, è molto aggressiva e cambia lo stato della cuticola superficiale rendendo i capelli porosi e facili a rompersi.
Tuttavia, poiché i capelli asiatici, come i capelli africani, hanno un contenuto di melanina molto alto, resiste alla esposizione al sole anche quando intensa, senza variazione del colore o danno della cuticola come avviene in varia misura per i capelli caucasici.

Sull’etnocosmesi vi segnaliamo anche l’articolo uscito qualche tempo fa sul nostro sito “Cosmesi ed etnie”.